Le riflessioni di uno dei riferimenti della distribuzione di grandi vini in Italia. “Non esiste in assoluto il buono o il cattivo: c’è quello che piace a me e quello che piace ad un altro, e questo stimola a provare e conoscere. A lungo termine, la pandemia avrà fatto bene al vino, perchè in molti si sono riavvicinati e ne hanno imparato qualcosa di più. La carta ideale di un ristorante di oggi? Tanti vini della sua Regione, e poi il più possibile da fuori, con selezione e professionalità”.
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