Il Barolo Mosconi 2021 profuma di frutti di bosco, fiori di peonia e liquirizia, con tocchi ferrosi e spezie. Carnoso ma agile il sorso, dai tannini ben integrati al frutto e dal finale dai toni balsamici. Oltre 140 anni di storia hanno scandito l’attività dell’azienda fondata nel 1881 da Pio Cesare con sede ad Alba (l’unica ancora presente nel centro storico cittadino), che oggi prosegue nel suo percorso virtuoso tracciato, arrivando ai giorni nostri, da Pio Boffa, scomparso nel 2017. Attualmente, sul ponte di comando aziendale ci sono il cugino Augusto, il nipote Cesare Benvenuto e la figlia Federica Rosy, che alimentano una grande impresa vitivinicola da 80 ettari a vigneto e una produzione di 450.000 bottiglie. I pilastri, in termini di etichette, sono rappresentati dai Barolo e dai Barbaresco (ma la gamma comprende anche altre denominazioni piemontesi), con i vigneti distribuiti, per quanto riguarda il Barolo, a Serralunga d’Alba (Cascina Ornato, La Serra, Briccolina, Lirano e Colombaro, per un totale di 15,22 ettari), a Monforte d’Alba (Mosconi con 9,70 ettari), a La Morra (Roncaglie, 2,80 ettari), a Grinzane Cavour (Gustava e Garretti 3,65 ettari totali) e a Novello (Ravera 0,92 ettaro). Sul fronte del Barbaresco i vigneti insistono su Treiso (Cascina Il Bricco, San Stunet, Rombone e Bongiovanni per un totale di 21,58 ettari) e su San Rocco Seno d’Elvio (Rocche di Massalupo 5,32 ettari).
(are)
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