“Mercato instabile dopo una vendemmia come quella dell’anno scorso, con i volumi spediti necessariamente in calo ma i fatturati comunque in crescita. Ora dobbiamo sperare che l’ultima anello della catena, ossia il consumatore, sia in grado di assorbire l’aumento del prezzo medio. Non è sempre una questione di volontà, ma spesso di possibilità: dobbiamo trovare gli strumenti per fare in modo che quando l’annata è abbondante non si butti via il prodotto in eccesso ma che si tenga per riequilibrare le annate più scarse”.
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