I Tedeschi producono vini di qualità in maniera continuativa già dagli anni ’60 del secolo scorso ed oggi incarnano una realtà significativa della Valpolicella, con 48 ettari a vigneto e una produzione media di 500.000 bottiglie. Il progetto enologico della famiglia ha da sempre privilegiato il “genus loci”, come testimonia il Cru Monte Olmi, uno dei primissimi dell’areale, promuovendo con convinzione questo approccio per l’Amarone e rendendolo un patrimonio condiviso. A quello che ormai è un vino storico, ricavato da “single vineyard” (è ottenuto nei vigneti di proprietà a Pedemonte, di cui 2,5 ettari terrazzati costituiscono, appunto, il Monte Olmi) se ne sono aggiunti altri, sempre prodotti con la medesima filosofia, ottenuti da acquisizioni più recenti come quelle in zona Maternigo e quelle in zona Fumane e Sant’Ambrogio. Tornando al Cru dai natali più antichi, la versione 1997, possiede naso ancora dal fruttato maturo ben leggibile, con qualche cenno sotto spirito e una profonda affumicatura che si accoppia a note di spezie dolci. In bocca, il sorso è avvolgente e caldo, con ritorni fruttati e speziati ad allargarne il finale.
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