Parlano i produttori di una terra che fu di rossi, ma che oggi, dopo una lenta e solida rivoluzione, è tra i più grandi territori bianchisti al mondo. Espressione di una biodiversità vinicola che nasce da 5.550 ettari di vigna preziosissimi, 20 vitigni, 150 tipi di suolo e ora 84 Unità Geografiche Aggiuntive, in fase di approvazione. Il pensiero di cantine come San Michele Appiano, Terlano, Peter Dipoli, Ignaz Niedrist, Tröpfltalhof e del Consorzio Vini Alto Adige.
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