“L’iper frammentazione delle proprietà e dei terreni ha portato alla necessità di aggregarsi nel mondo cooperativo, unico modo per dare un reddito sostenibile nel tempo a viticultori che in molti casi sarebbero costretti all’abbandono. La cooperazione è una riposta puntuale e precisa ad una chiara esigenza, e negli ultimi anni ha fatto un percorso importante, lavorando in maniera importante sulla qualità, remunerando i soci e vincolandoli a risultati qualitativi, anche con linee di prodotto che toccano le vette dell’eccellenza produttiva, smarcando la cooperazione dalla vecchia immagine legata ad una produzione quantitativa”.
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