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LA GRIFFE

Castello Bonomi Docg Franciacorta Dosaggio Zero MIllesimato

Su i Quaderni di WineNews
Vendemmia: 2010
Uvaggio: Chardonnay, Pinot Nero
Bottiglie prodotte: 6.300
Prezzo allo scaffale: € 30,00 - 33,00
Proprietà: Castello Bonomi
Enologo: Luigi Bersini

Castello Bonomi sta a buon diritto nell’elite della spumantistica di qualità della Franciacorta. Merito di una famiglia (i veneti Paladin), di un progetto centrato che ha trasformato l’azienda agricola in un’impresa vitivinicola di grande rilevanza, e di un gruppo di professionisti di primo piano che ha saputo accompagnare sotto il profilo tecnico e manageriale le legittime ambizioni della proprietà. A partire, solo per fare un esempio, dalla preziosa consulenza del professore di viticoltura Leonardo Valenti dell’Università di Milano. Un approccio e una visione moderna, dunque, che non deve tuttavia far dimenticare le radici storiche della tenuta e l’importanza del luogo. Terra di abbazie e di priorati, la zona morenica delimitata dai monti Orfano, Alto e dalle colline del Lago d’Iseo, sale alla ribalta delle cronache per la sua produzione vinicola fin dalla seconda metà dell’Ottocento; mentre il Castello prende il nome dall’edificio liberty progettato dall’architetto Antonio Tagliaferri. Ma torniamo a parlare di innovazione tecnologica, con il capitolo della cantina, recuperata da quella storica e ampliata con nuovi spazi interrati, per un totale di 1.500 metri quadrati, aree climatizzate a temperature differenziate, barricaia, vasche in acciaio a temperatura controllata per le macerazioni e le fermentazioni, pupitre e via dicendo. La superficie viticola è invece di 24 ettari, come detto nella parte meridionale della denominazione, in posizione collinare ottimamente esposta. Molti, infine, i vini prodotti, tra cui è ovviamente ampia la selezione dei Metodo Classico tipici della zona. Tra questi, il Dosaggio Zero è davvero molto interessante, realizzato con uve Chardonnay e Pinot Nero. Una bottiglia di carattere, vivace e fragrante al naso, dove primeggiano note agrumate, di scorza d’arancio, e floreali, simili ai petali di rosa appassiti. E in bocca? I fiori e gli agrumi ci sono anche qui, ben sostenuti da un nerbo acido che spinge la polpa in profondità. Finale ammandorlato, ad anticipare una lieve sensazione balsamica di rosmarino. Uno splendido aperitivo ma anche un versatile compagno a tavola. Un vino che non fa certo rimpiangere le bollicine d’Oltralpe, tanto per essere chiari.

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