Le radici, dopo tre generazioni, sono ancora nella zona del Dolcetto, cui nel tempo però si sono aggiunte produzioni di Nebbiolo da Barolo e Barbera (metà anni Novanta). E in trent’anni d’attività Claudio Alario ha ben saputo inserirsi tra i nomi di spicco a tutto tondo in Langa: per equilibrio di personalità e per produzioni di stile spiccatissimo, vini che esprimono una stoffa davvero singolare, specie se si ha la fortuna di stapparne vecchie bottiglie. Stoffa e stile ribaditi in questa Barbera, nata in terra già nota proprio per il Dolcetto da vigne ultracinquantenni, esposte a sud, e testimone d’un modello interpretativo da studiare già al primo naso. Perché l’annata è stata calda, e riuscire a regalare tanta armonia tra alcol, acidità e frutto non era affatto scontato. Il totale è un sorso poderoso ma equilibratissimo, che si sviluppa con forza e sensazionale presa tannica, ben fissata e modellata dalla sosta di 18 mesi in barrique. Una Barbera fedele allo stile langhetto: ampia e cremosa, ma di potenza e complessità da costellazione fitta di pianeti – uno per sensazione - in cui ci si perde perché si fatica a contarli. La componente più “umana” arriva poi dal racconto puntuale, ben tradotto in sorso, della storia di un’annata, e del lavoro di ogni singolo giorno nelle vigne. Il Valletta merita il ruolo di vino di punta aziendale: ed è tra i più emozionanti della tipologia.
(Antonio Paolini)
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