Ristorante dalla solida cucina tradizionale, La Scottiglia, che prende il nome proprio da un piatto antico quanto tipico della zona, ribattezzato anche “cacciucco di terra” (zuppa di carne di maiale, manzo, tacchino e pollo, leggermente piccante, sopra un letto di fette di pane raffermo), dal 2000 è condotto dalla quinta generazione della famiglia Magini. La materia prima è reperita rigorosamente in zona tra la Maremma, il Monte Amiata e la Val d’Orcia e il menu propone pietanze che non lasciano alcuno spazio a mode passeggere o a sperimentalismi velleitari. Ecco allora, solo per fare alcuni esempi, la crema di zucca e patata con olio nuovo, i ravioli ricotta e spinaci con il ragù, la trippa rossa o quella con zafferano, la fonduta di pecorino con pera e lo sformato di patate con crema di pecorino. Carta dei vini interessante e articolata, ben assecondata da una carta degli olii e una delle birre artigianali della zona, che, specie nel recente passato, hanno avuto uno sviluppo decisamente importante.
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