Realtà senz’altro simbolo nel panorama enoico pugliese, la Leone de Castris coltiva i suoi vigneti in varie tenute, dislocate a Salice Salentino, Campi e Guagnano nel cuore del Salento. 300 gli ettari a vigneto allevati sia con varietà locali che internazionali, per una produzione di 2.500.000 bottiglie, declinate in un portafoglio etichette molto articolato, formato da oltre quaranta referenze. Sono vini, in generale, ben realizzati tecnicamente che giocano su un’impostazione moderna in grado di mettere in campo da un lato vini più immediati e ricchi di frutto e, dall’altro, prodotti più complessi e di buona longevità. Non poteva certo mancare dall’offerta della cantina con sede a Salice Salentino il Susumaniello. Vitigno sempre presente in questo areale, svolgeva però un ruolo minore, da complementare, anche a causa delle produzioni molto abbondanti. Oggi la moderna viticoltura e tecniche di vinificazione più raffinate lo hanno come liberato da questo ruolo secondario, tanto che, in purezza, sta sempre più diventando protagonista. È il caso de Il Lemos 2019, una versione semplice (affinata per 2 mesi in acciaio) ma in grado di rivelare il miglior carattere della varietà che lo costituisce. Al naso, frutta matura con bei ritorni di chiodi di garofano e liquirizia. In bocca, il sorso è scorrevole e fragrante, dal riuscito gioco tra spalla acida e tannini, con un finale avvolgente e pulito.
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