Ristorante storico, nel cuore del Barbaresco, La Ciau del Tornavento nasce nel 1997, ed è una delle migliori tavole di Langa, oltreché tra quelle con maggiore saldo di originalità. Una sorta di tempio per tutti quelli che amano mangiare e bere benissimo. Merito di Maurilio Garola, Nadia Benech e di uno staff che gira a meraviglia. La cucina è solida ma non ingabbiata in schemi troppo angusti. C’è il territorio ma anche il mare, la classicità e l’innovazione. Sicuramente ci sono il mercato e le stagioni. Tutte e sempre al momento giusto. Si può iniziare, per dire, da gamberi rossi, stracciatella di burrata, pomodorini confit, oppure tuffarsi su aspik di pomodoro e lingua, salsa giardino. Non mancano gli agnolotti del plin di seirass cotti nel fieno maggengo al burro e timo serpillo, piuttosto che il carrè d’agnello alle erbe dell’orto tra i secondi. La cantina è una perla e si posizione tra quelle italiane più suggestive e fornite. Ci sono qualcosa come 60.000 etichette, italiane ed internazionali.
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