Con un’idea di ristorazione-ponte tra Cina e Europa - a partire dal nome Bon, buono in francese e Wei, gusto in cinese - la coppia Yike Weng e Chiara Wang Pei è sbarcata a Milano nel 2010. Piazza sì importante, ma ancora lontana dall’esplosione di interesse per il cibo portato in città dall’Expo nel 2015. E nei fatti il Bon Wei è stata la prima insegna a far brillare la cucina cinese “alta”, quella lontana dai cliché etnici, capace di comunicare le tante cucine cinesi, differenti per regioni e per città. Un impegno culturale ancora prima che culinario che rende tutt’oggi affascinante un pranzo o una cena preparata dallo chef Zhang Guoqing ( il figlio, Zhang Le, è poi entrato in società) e che ha dato vita a una vera e propria Carta delle Specialità Regionali. Si va dalla cucina di montagna Anhui con la Zuppa Xiangla piccante e profumata, alla più leggera cucina FUJIAN con i Fagiolini piattoni saltati con petali di giglio. In mezzo ci sono ben 24 ricette regionali: un viaggio in lungo e largo per il Paese del Dragone.
(Francesca Ciancio)
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