Il Chianti Classico 2019 possiede profumi generosi di frutti rossi, sottobosco e pietra focaia, con qualche tono affumicato a rifinitura. In bocca, il sorso è sapido e polposo con la fragranza acida a marcare un finale contrastato. L’azienda di Bruno Mazzuoli è un progetto enologico, sugli scaffali per la prima volta con l’annata 2011, che coglie senza inutili forzature l’essenza stessa della denominazione del Gallo Nero, declinata con stile sobrio e ben ancorato alla tradizione. Siamo a Monti in Chianti, nella parte sud della sottozona di Gaiole, ad un passo da quella di Castelnuovo Berardenga. Qui il Sangiovese riesce a fondere le caratteristiche principali dei due areali, fornendo acidità importanti e strutture generose. I vini prodotti in questo particolare areale sono quindi una specie di “compendio” delle potenzialità del Sangiovese chiantigiano e a La Montanina pare proprio che questa caratterizzazione non sia sfuggita. Dai 10 ettari di vigneto, per adesso, vengono prodotte 30.000 bottiglie in totale, con il Chianti Classico a recitare il ruolo di protagonista. In vigna, attenzione massima alla materia prima (varietà principalmente coltivate Sangiovese, Ciliegiolo e un po’ di Cabernet Sauvignon) e ad una conduzione agricola a biologico. In cantina, vinificazioni nel segno del classicismo con utilizzo di lieviti indigeni ed affinamento dei vini prevalentemente in legno grande.
(fp)
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