Se l’Etna è da qualche anno la Doc della rinascita siciliana, Frank Cornelissen ne è indubbiamente un audace e imprevedibile interprete, pure se gli si deve riconoscere un grande amore per la terra etnea e una genuina sincerità di ideali. L’azienda nasce a Passopisciaro nel 2001, e lui, un belga visionario e appassionato, ha nutrito un’autentica curiosità per il vino fino a trasferirsi in Sicilia. Alla base di ogni scelta agronomica e di cantina la convinzione che l'uomo non sia in grado di comprendere appieno la Natura e i suoi intricati equilibri. Da qui la scelta di evitare ogni pratica invasiva e il rifiuto della chimica, e vinificazioni a fermentazione spontanea in vasche di vetroresina, senza aggiunta di solfiti o filtrazione del mosto. I 24 ettari di vigneti, principalmente di Nerello Mascalese e Cappuccio (con qualche varietà dimenticata), sono distribuiti in diverse Contrade etnee tra i 600 e i 900 metri e vantano 13 ettari di vecchie vigne ad alberello. Le parcelle e danno origine a piccoli lotti in vinificazione ma il Munjebel Rosso racchiude quasi tutti i Cru, con le uve di Zottorinoto-Chiusa Spagnolo, Feudo di Mezzo-Porcaria, Rampante sottana, Crasà e Piano dei Daini. Un vino roccioso con un’anima vulcanica non solo per origine, dall’esuberante brillantezza di frutto con una struttura tannica ben presente a fare da architrave all’elemento aromatico della spezia e delle erbe mediterranee.
(Chiara Giovoni)
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