Siamo in località Podernovi, verso la fine del crinale della collina che guarda da un lato verso le morbide curve della Val d’Orcia e dall’altro verso i boschi che attorniamo Sant’Antimo: di fronte l’Amiata, con la sua magneticità climatica. Il versante è quello sud-orientale di Montalcino e qui sorge San Polo, acquisita da Marilisa Allegrini nel 2007, oggi parte della sua azienda che - unite a Poggio al Tesoro in Bolgheri e Villa della Torre in Valpolicella - dirige insieme alle figlie Carlotta e Caterina. San Polo conta su di una cantina moderna ipogea e su di 16 ettari a vigneto sopra i 400 metri di altezza, suddivisi in 8 appezzamenti razionalizzati a partire dal 2015 e tutti a conduzione biologica dal 2017. La produzione media annua è di circa 250.000 bottiglie, fra cui il Brunello annata, che è composto dalle uve di Vignavecchia (da cui si produce anche il cru aziendale più pregiato), Podernovi (che compone anche l’ultimo cru nato), Vigna del Masso (da poi proviene anche l’unica etichetta interamente vinificata in anfora a grappolo intero) e Mezzopane. Fermenta in cemento e matura in botti grandi di rovere per 30 mesi, per poi affinare almeno 6 mesi in bottiglia. La versione 2020 profuma molto dolcemente di fragole e lamponi in confettura, con tocchi di menta e di vaniglia; in bocca ha buona aderenza che trattiene il sorso aranciato al palato, rilasciandolo in chiusura su note floreali e balsamiche.
(ns)
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