
“Il vino è sia il diavolo che l’acquasanta, perché ci invita a smetterla di essere ossessionati dalla volontà di decidere se stare da una parte o dall’altra. Ci ricorda che bene e male, brutto e bello, vero e falso, si confondono e fondono insieme. Lo stesso Dioniso era “doppio”: inquietante ma anche affascinante. Se non comprendiamo questo, non capiamo il segreto e la bellezza del vino. Cosa ha in comune con l’arte? La capacità di sorprendere”. A dirlo a WineNews è Massimo Donà, scrittore, filosofo e musicista jazz.
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