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LA GRIFFE

Berlucchi Docg Franciacorta Extra Brut Cuvée J.R.E. N° 4 Riserva

Su i Quaderni di WineNews
Vendemmia: 2008
Uvaggio: Pinot Noir, Chardonnay
Bottiglie prodotte: 5.000
Prezzo allo scaffale: € 45,00 - 48,00
Proprietà: Berlucchi
Enologo: Arturo Ziliani

Le vicende di questo storico marchio dell’enologia italiana cominciano agli inizi degli anni Cinquanta, quando Guido Berlucchi, insieme ad un giovane enologo, Franco Ziliani, e al suo collega Giorgio Lanciani, vollero concretizzare il sogno di produrre in Franciacorta un vino spumante capace di misurarsi con lo Champagne. Nel 1961 furono elaborate le prime tremila bottiglie di metodo classico, che Ziliani battezzò “Pinot di Franciacorta”. Un’intuizione vincente, che per la prima volta portava il toponimo Franciacorta su un’etichetta di un vino. Oggi, gli ettari di proprietà in Franciacorta sono 90 e i centri di vinificazione 3 (Borgonato, Lavis e Casteggio), in più l’azienda con sede a Borgonato, possiede anche l’Antica Fratta di Monticelli Brusati, villa ottocentesca, recentemente restaurata, il Relaisfranciacorta, un complesso alberghiero, che comprende il ristorante “La Colombara” e la tenuta Caccia al Piano 1868, 20 ettari di vigneto, situata a Castagneto Carducci, nel cuore del terroir bolgherese. A suggellare il nuovo progetto enologico di questa Maison, oggetto del nostro assaggio, i sommelier dell’Associazione Jeunes Restaurateurs. Da una loro scelta collettiva è nata, infatti, la Cuvée J.R.E. N° 4, un Extra Brut Riserva millesimo 2008. Il blend, quarto atto del progetto che unisce la storica cantina all’associazione che riunisce i migliori e i più giovani rappresentanti dell’alta gastronomia europea, comprende Chardonnay (58%) e Pinot Nero (42%), mentre i vini base sono stati affinati sia in acciaio sia in barrique, con parziale malolattica. Dopo un riposo di 96 mesi sui lieviti, al dégorgement è stato aggiunto un dosaggio di 4 grammi per litro. La produzione è tutta destinata ai ristoratori dell’Associazione Jeunes Restaurateurs. L’impatto della Cuvée in bocca è morbido e lo sviluppo continuo e non privo di tensione, ben coadiuvato da un bagaglio aromatico netto e non privo di finezza. Un vino decisamente elegante, capace di chiaroscuri e contrasti, dovuti all’età, ma anche ad un sapiente incrocio di diverse sensazioni derivanti dai vini base.

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