02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024
LA GRIFFE

Boroli Docg Barolo Villero Riserva

Su i Quaderni di WineNews
Vendemmia: 2004
Uvaggio: Nebbiolo
Bottiglie prodotte: 1.200
Prezzo allo scaffale: € 50,00 - 55,00
Proprietà: Famiglia Boroli
Enologo: Lorenzo Alluvione

La famiglia Boroli, che avevano fondato le proprie fortune economiche sull’editoria, cedettero negli anni ’90 la casa editrice De Agostini a Mondadori e con una parte dei ricavi dettero il via al loro progetto enologico.
Oggi, questa realtà si distingue nel variegato panorama produttivo delle Langhe, grazie soprattutto alla sua produzione di Barolo. L’azienda è formata da due tenute distinte: Cascina Bompè e La Brunella. La prima è situata nelle vicinanze di Alba, l’altra si trova a Castiglione Falletto, in una delle sottozone più importanti della denominazione del Barolo, dove Boroli conta su una porzione del vigneto Villero, i cui terreni sono argilloso-sabbiosi e calcarei, composti da marne grigie, argille brune e sabbie di origine marina e da cui è ottenuto il vino oggetto del nostro assaggio. Fanno parte delle vigne aziendali anche porzioni di altri vigneti storici della zona, primi fra tutti, Bussia e Cerequio. In totale gli ettari coltivati a vigneto sono 32 per una produzione complessiva che raggiunge le 200.000 bottiglie all'anno. Oltre ai Barolo, Boroli produce le classiche denominazioni del comprensorio dalla Barbera d’Alba al Dolcetto d’Alba, dal Moscato d’Asti al Langhe Doc. Il Barolo Villero Riserva 2004, è ottenuto da una selezione di uve Nebbiolo reputate adatte dallo staff tecnico a invecchiare almeno 8 anni prima dell’uscita sul mercato. L’affinamento di base è effettuato in barrique e botte grande per 24 mesi, poi il vino sosta per 60 mesi in bottiglia. Il risultato finale è un vino estremamente complesso sia aromaticamente che nella sua progressione gustativa. Lo stile impresso alla produzione d’eccellenza dei Boroli tendenzialmente è moderno, nel senso che si cerca di prediligere un impatto morbido del sorso e profumi di grande intensità. Il naso comunque resta estremamente raffinato e alterna note di menta, erbe officinali, radici e lamponi. In bocca, il vino evidenzia calore e una trama tannica fine e ben risolta, dove le durezze che spesso contraddistinguono lo sviluppo del Nebbiolo sono decisamente smorzate. Buona la tensione acida, che conduce ad un finale largo e di bella profondità.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli