Una piccola trattoria nella centralissima Piazza della Borsa: ecco come si presentava Pepi S'Ciavo alla sua apertura nel 1897. Pepi Klajnsic aprirà il locale triestino che più saprà mantenere il suo spirito originario anche in tempi moderni. Il nome Pepi S'ciavo, utilizzato fino al 1952 quando diventa Buffet da Pepi, significa Pepi lo sloveno. Paolo Tomazic lo riapre dopo la Grande Guerra con il cugino Pepi, che lo gestirà ra varie vicissitudini fino alla sua morte, lasciandolo alla moglie. Dal 2010, con la gestione di Paolo Polla la cucina unica del Buffet da Pepi continua ad affondare le proprie radici nella tradizione gastronomica austro-ungarica, utilizzando la tecnica originale della cottura in caldaia delle carni di maiale, variante locale del bollito in brodo. Un ineguagliabile piatto misto, o un più rapido panino di porzina (porcina, coppa di maiale aromatizzata), condito e profumato con senape e kren (rafano fresco grattugiato), contraddistinguono ancora la proposta del locale.
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