Il Brunello di Montalcino 2020, maturato in legno grande e tonneau per 36 mesi, profuma di frutti di bosco maturi, confettura di more e tabacco con tocchi tostati. In bocca il sorso è morbido e persistente e si chiude con un finale ancora sul frutto e con qualche cenno pepato. Campogiovanni è l’azienda che fa capo a San Felice. Nel 1982, quando la fama internazionale del Brunello doveva ancora esplodere, quella che era una realtà già affermata della denominazione del Chianti Classico, acquisì la tenuta, sul versante sud-ovest della denominazione. Attualmente è composta da 23 ettari di vigneti, di cui 14 destinati alla produzione di Brunello di Montalcino. La storia di San Felice, di proprietà del Gruppo Allianz, inizia negli anni Settanta del secolo scorso e si svolge soprattutto sotto la “bandiera” del Gallo Nero, dove la cantina di Castelnuovo Berardenga ha compiuto passi molto significativi, caratterizzati da un lungo programma di valorizzazione del Sangiovese, che ha fatto scuola per anni, affiancato da una ricerca sui vitigni di antica coltivazione con le Università di Firenze e Pisa. Più recente, invece, l’altro “fronte” enoico aperto da questa realtà, sempre in un territorio di riferimento della Toscana: nel 2016 è arrivato lo “sbarco” a Bolgheri (con la Tenuta Bell’Aja, consolidata dall’acquisto dell’azienda Batzella, piccola realtà storica, sempre dello scenario bolgherese).
(fp)
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