Con il resort Capofaro - riaperto a metà maggio - la famiglia Tasca ha preso in custodia un piccolo angolo di paradiso eoliano e ha deciso di preservarlo negli dettagli anche più piccoli. Non poteva essere da meno la cucina, affidata a Gabriele Camiolo, che ha deciso innanzitutto di contestualizzarla: Salina è infatti l'isola più agricola dell'arcipelago e questo sta compensando una carenza di pescato preoccupante. Più vegetali, quindi, di cui si usa il più possibile, riducendo all'osso gli scarti: capperi, cucunci e foglie in versione dolce e salata; fichi d'india, con le pale giovani sotto sale o candite e il frutto in salsa o in pasticceria; foglie di vite in salamoia; brodi vegetali dalle verdure di seconda scelta; cavolo trunzu cucinato come fosse carne. Aiutano l'orto aziendale e le aromatiche sparse per la proprietà. La carne c'è ed è tipicamente isolana - coniglio, trasformato anche in prosciutto. Il menù si adatterà ogni due mesi alla stagione, accompagnato dai vini di Tasca d'Almerita con escursioni saline e internazionali. Creatività golosa al servizio dell'ambiente.
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