Non c’è ombra di dubbio che Dal Cacini si va per mangiare pesce. Tant’è che qui si parla di “filosofish”. Una scelta non amplissima sul menu di questo locale di Suvereto, proprio perché si gioca sul pescato che c’è, senza stranezze in pentola. Anzi Marco e Moira un po’ ti “vincolano” nelle scelte culinarie, ma non c’è che da fidarsi, visto che si occupano anche della spesa. Insomma, una sorta di menu a sorpresa con l’obiettivo di coccolare al meglio la clientela. In occasione di un tasting virtuale abbiamo avuto modo di assaggiare un paio di piatti della tradizione. Sorprendente per intensità e forza la Zuppa Corsa, un piatto che ricorda il caciucco fatto con pesce di tramaglio ma che si arricchisce di formaggio dolce, dando vita a un boccone saporito e al contempo vellutato. Più classica la spigola in umido con le olive, ancora l’idea di un piatto completo che richiama il mare e la terra. In chiusura i dolci-non dolci come i cantucci e la schiaccia campigliese, dal netto sapore di coccole fatte in casa.
(Francesca Ciancio)
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