Denis Pantini (Wine Monitor Nomisma): “difficile fare previsioni già adesso, ma il risultato storico dello scorso anno sarà difficile da replicare nel 2022. Alcuni mercati, però, possono dare ancora grandi soddisfazioni, Usa in testa, che restano riferimento per l’Italia e per il mondo. Ma anche la Cina, con l’Italia cresciuta molto in un mercato complessivamente in calo, soprattutto per lo stop al vino australiano. Il Belpaese ha ancora una quota di mercato bassa, intorno al 10%, ma forse è il momento giusto per investirci davvero”.
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