“Il mercato del vino non si è piegato alla pandemia. Il produttore legato al canale horeca ha sofferto, ma a casa gli italiani in questo anno e mezzo hanno bevuto, adesso non è più il momento di lamentarci, ma di pensare al futuro. Dobbiamo imparare a convivere con il Covid-19, basta al tabù della morte. In Usa siamo già sui numeri del 2019, ma l’Europa è lenta a reagire, fino a dicembre sarà difficile. Nulla sarà più come prima, i migliori diventeranno ancora migliori, ed i peggiori dimostreranno che non c’è limite al peggio, e così sarà anche nel vino: chi fa vino pulito venderà ancora di più, come chi fa vino di primo prezzo, chi si posiziona metà strada, invece, è destinato a subire”.
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