Dal Pergole e nasse, crudo di gamberi Gobbetti - dei pescatori dei borghi marinari - con insalatina di limone “pane” marinato e cagliata di mandorle, a Il riso a Ravello, riso Carnaroli mantecato con stracchino di capra, erbe e fiori spontanei dell’orto; dall’Agnello dei Monti Lattari - e dei loro contadini - con zucca napoletana e liquore Concerto, a Il Babà, un trionfo - ça va sans dire - di mediterraneità e creatività. Questo è un assaggio dell’alta cucina dello chef Lorenzo Montoro a Il Flauto di Pan (direttore Donato Marzolla), 1 stella Michelin a Villa Cimbrone, il prestigioso hotel della famiglia Vuilleumier a Ravello, città della musica (il “Ravello Festival”) e dell’infinito, che si ammira dalla terrazza, sospesi tra cielo e mare, dopo aver percorso i giardini tra i più belli al mondo. Un luogo iconico d’Italia, della Costiera Amalfitana e del piacere di godere della tavola e dei vini della ricca cantina circondati di bellezza. “Un luogo deputato all’estasi”, diceva Pier Paolo Pasolini.
(are)
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