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LA GRIFFE

Le Macchiole Toscana Igp Paleo

Su i Quaderni di WineNews
Vendemmia: 2010
Uvaggio: Cabernet Franc
Bottiglie prodotte: 26.000
Prezzo allo scaffale: € 65,00 - 68,00
Proprietà: Cinzia Merli
Enologo: Luca D’Attoma

E’ proprio vero che i progetti visionari, le lucide follie partorite dalle grandi menti, i sogni e le utopie concrete non invecchiano mai. Non si spiegherebbe altrimenti l’attualità de Le Macchiole, azienda pionieristica nel territorio bolgherese, eppure capace di emanare una strabiliante gioventù, un passo dinamico e un volto assai originale e fresco. Mente, sogni, visioni che ci riportano immediatamente al compianto Eugenio Campolmi, deciso a cambiare la sua vita per dedicarla alla natura e al vino, fino a fondare Le Macchiole. Era il 1983 e certamente molte delle cose che sarebbero successe potevano essere solo immaginate. Oggi, come ormai da molti anni, è la moglie di Eugenio, Cinzia Merli, con la delicatezza e la forza di un “fiore d’acciaio”, a prendersi cura e a far crescere questa realtà. Che come detto mantiene un tasso di identità e originalità fuori scala. Dalle scelte varietali a quelle dei vini da monovitigno, dai percorsi agronomici a quelli enologici. Cabernet Franc, Merlot, Syrah. Ognuno per sé, a disegnare altrettanti vini-capolavoro che giocano a primeggiare, annata dopo annata; a dividere, a volte, ma sempre nel segno delle differenze e delle preferenze soggettive, mai della qualità e degli standard raggiunti. Paleo Rosso, Messorio, Scrio, oltre alle declinazioni Paleo Bianco e Bolgheri Rosso. Fratelli diversi che raccontano percorsi, uve, persone, luoghi, storie. Del Paleo, forse il più celebrato della famiglia, etichetta da sogno che primeggia all’estero tra le più importanti del paese, abbiamo assaggiato molte annate. Diremmo quasi che si leggono le epoche, i cambiamenti e gli stili alla perfezione. Un vino che non tradisce, che racconta in maniera trasparente le idee e i percorsi che lo portano fino ad oggi. Fino ad un 2010, in tutta onestà, strabiliante. Un rosso italiano, mediterraneo, un bolgherese splendido per impostazione ed esecuzione. Capace di un frutto maturo e suadente, abbracciato perfettamente alle sensazioni tostate e ad una speziatura delicata e siderale nella lunghezza. Le note più verdi e piccanti escono alla distanza, in modo discreto, e trovano una bocca finissima quanto densa, di impareggiabile trama tannica. Chiusura lunghissima, su rigogliose bacche di ginepro.

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