Sempre in movimento la corazzata del Veneto enoico, guidata da Sandro Boscaini. È recente l’ulteriore allargamento del proprio portafoglio etichette con due nuovi vini: i Lugana Lunatio e Beldosso. Due vini che vanno a rinforzare, da un lato, l’offerta delle etichette “ecologiche” aziendali, nell’ambito del progetto “Uve di qualità” del Gruppo Tecnico Masi e, dall’altro, la proposta bianchista della cantina nota in tutto il mondo per i suoi rossi. Entrambi i vini vanno incontro alle nuove esigenze dei wine lovers, interpretando con stile contemporaneo un classico della scuola vitivinicola veronese, ben saldo nella sua componente varietale, il Trebbiano, che Masi ottiene da vigneti nella zona storica di produzione del Lugana, a sud del Garda, tra Verona e Brescia. Il Lunatio 2019 si caratterizza per l’immediata piacevolezza che passa da una pronta e facile bevibilità, fragrante e sapida. Al naso propone riconoscimenti di ananas e agrumi, mentre in bocca, il vino scorre continuo, congedandosi con finale leggermente erbaceo. Masi collabora con i Conti Serego Alighieri in Valpolicella e con i Conti Bossi Fedrigotti in Trentino. Possiede le tenute a conduzione biologica Poderi del Bello Ovile in Toscana e Masi Tupungato in Argentina. Masi conta su 670 ettari a vigneto per una produzione di 4.300.000 bottiglie e il suo patron, Sandro Boscaini, riveste attualmente la carica di Presidente di Federvini.
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