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LA GRIFFE

Mastroberardino Doc Irpinia Passito Melìzie

Su i Quaderni di WineNews
Vendemmia: 2009
Uvaggio: Fiano
Prezzo allo scaffale: € 12,00 - 15,00
Proprietà: Piero Mastroberardino
Enologo: Massimo Di Renzo

La Mastroberardino è una delle aziende vinicole più antiche d’Italia. Attualmente è alla decima generazione e sin dall'800 ha coperto un ruolo all’avanguardia nella produzione e promozione dei vini campani. L’azienda di Atripalda è stata per anni l’unica realtà portabandiera della vitivinicoltura di qualità in Campania, grazie al grande lavoro del Cav. Antonio Mastroberardino, padre dell’attuale patron Piero, costantemente impegnato a diffondere e far conoscere il pregiato patrimonio varietale dell’avellinese. Oggi Mastroberardino conta su 190 ettari di vigneto di proprietà e 150 in conduzione distribuiti in varie aree del territorio con l’obiettivo di preservare l’identità, la salvaguardia, la continuità e lo sviluppo della viticoltura autoctona. Questa è da sempre la missione dell’azienda: la difesa dei valori vitivinicoli tradizionali con occhio attento all’innovazione e all’interpretazione moderna dei propri vini. Una robusta filosofia aziendale, che ha consegnato alla curiosità degli appassionati prodotti, per certi aspetti, senza tempo, come nel caso dei Taurasi, ma anche etichette più immediate e fruibili, sempre all’insegna della coerenza e della tipicità. Difficile definire Mastroberardino un’azienda specializzata in una particolare tipologia. Tutte e tre le denominazioni del territorio, Taurasi, Greco e Fiano, sono infatti realizzate con scrupolo e personalità, elementi che continuano a distinguere l’azienda campana come una delle più importanti del panorama enoico nazionale. Questa volta abbiamo concentrato la nostra attenzione sul Fiano, ma lavorato in un modo diverso, saldamente nel solco della tradizione. In passato, infatti, questa uva a bacca bianca, in possesso di una sua vocazione al dolce, era spesso spumatizzata e rifermentata in bottiglia, per ottenere questa sua connotazione particolare. Il Melìzie, oggetto del nostro assaggio, prende le mosse da quella storia ma è un Fiano che viene reinterpretato come vino dolce da vendemmia tardiva, fermentato e successivamente affinato in barrique per 12 mesi. Un dolce dai profumi complessi di datteri, marmellata di arance e miele e bocca reattiva, fresca e mai stucchevole, con un finale netto di nocciola tostata, il “marchio di fabbrica” della varietà da cui è ottenuto.

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