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LA GRIFFE

Rocca di Montemassi Doc Monteregio di Massa Marittima Sassabruna

Su i Quaderni di WineNews
Vendemmia: 2010
Uvaggio: Sangiovese, Merlot, Syrah
Bottiglie prodotte: 70.000
Prezzo allo scaffale: € 15,00 - 17,00
Proprietà: Zonin Vineyards
Enologo: Federico Giovannetti

Rocca di Montemassi è, a nostro avviso, una delle più belle e riuscite imprese dell’universo Zonin. Una perla che ha saputo subito inserirsi tra le realtà di spicco della Maremma toscana, in un ambiente di raro fascino che incrocia la macchia mediterranea e le colline metallifere, respira il mare, accoglie vigne e olivi sui declivi più morbidi e dolci. 160 ettari vitati in una proprietà che ne conta oltre 400. E’ qui che si trova anche la moderna cantina, pensata dall’architetto Mirko Amatori per inserirsi in maniera rispettosa e delicata nel paesaggio, rispettando con un accurato recupero la preesistente struttura ottocentesca. Tornando al terroir, si deve necessariamente raccontare la luce particolare di cui gode la zona, il clima temperato ma di buona escursione termica giorno-notte, i terreni siliceo-argillosi, ricchi di minerali. E in virtù di questo contesto che si sono scelte le varietà allevate: dalle classiche toscane, Vermentino e Sangiovese in testa, alle varietà internazionali che hanno da tempo dimostrato la loro capacità di adattamento a quest’area. Ecco allora il Viognier, tra i bianchi, così come il Cabernet Sauvignon e Franc, il Merlot e il Syrah. Ad alcuni vini aziendali collabora anche Denis Dubourdieu, già professore alla Facoltà di Enologia di Bordeaux, famoso per le sue ricerche su lieviti, aromi e colloidi, che dal 2004 ha un rapporto di consulenza con la famiglia Zonin. Tra i vini della tenuta, raccontiamo il Monteregio di Massa Marittima Sassabruna dell’annata 2010. Un rosso figlio del Sangiovese (in larga prevalenza, circa l’80% del totale), del Merlot e del Syrah, affinato in carati di rovere francese da 350 litri per circa un anno, prima della necessaria sosta in bottiglia. Rosso di classe, sa unire note mature a sensazioni più scattanti, dinamiche e articolate. Una complessità aromatica che richiama un tripudio di piccoli frutti neri, per poi passare a cenni tostati e speziati, chiusi da un fondo di liquirizia. Molto coerente al palato, ha struttura e progressione, il giusto “peso” e la grinta necessaria per durare a lungo. Finale tipicamente mediterraneo, splendido nei riconoscimenti di bacche e sensazioni di sottobosco.

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