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SPUNTATURE

Senza una grande tavola non c’è neppure un grande vino

Per analizzare il successo dei grandi rossi toscani e langaroli e il loro riverbero turistico, basta una semplice constatazione: se in Toscana ad accompagnare i vini ci sono soprattutto i paesaggi del Rinascimento, a valorizzare Barolo e Barbaresco oltre alle “vigne pettinate”, ci pensa un’articolata rete di ristorazione (in qualche misura, potremmo dire, “antidoto” alla monocultura enoica dell’areale). È questa l’evidente caratterizzazione delle Langhe - luogo d’elezione che tiene insieme il ristorante pluripremiato e la trattoria custode della cucina tradizionale - capace di conservare il connubio fondamentale tra cibo e vino, primario segno dell’identità di un territorio. Un connubio fragile, che resta la chiave del successo turistico, sempre più esperienza sensoriale. Ma non solo. Le Langhe rappresentano anche uno dei “giacimenti gastronomici” più significativi del Bel Paese, che, grazie anche all’opera meritoria di Slow Food (da sempre “a trazione” langarola), valorizza le “piccole gemme” (vedi i “Presidi”) e i prodotti ormai arcinoti (dal tartufo ai tajarin, per fare solo due esempi). Insomma, se il vino è il re della tavola, la tavola deve esserci e in Langa questo rapporto è primario, con il Barolo “re dei vini e vino dei re”. Un ruolo, che continua a trapelare con confortante continuità anche dai nostri assaggi a Grandi Langhe in Gennaio a Torino, da quelli che hanno costruito questa monografia (e le edizioni del 2019 - 2020 - 2021 - 2022 - 2023 - 2024) e dai vini di: Gaja, Fontanafredda, Borgogno, Gianni Gagliardo, Bersano, Monchiero Carbone, La Spinetta, Oddero, Michele Mascarello, Fratelli Serio Borgogno, Azelia, Scarpa, Giacomo Conterno (Monfortino 2019), Damilano, Josetta Saffirio, Mauro Molino, Boasso, Brezza, Tenuta Carretta, Pecchenino, Dosio, Palladino, Bovio, Diego Morra, Arnaldo Rivera, Fratelli Monchiero, Enrico Serafino, Piazzo, Lodali, Fratelli Giacosa, Pelassa, Podere Gagliassi, Roberto Sarotto. Di cui presto racconteremo nel settimanale “I Vini di WineNews”.

(fp)

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