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LA GRIFFE

Siddura Colli del Limbara Igt Tìros

Su i Quaderni di WineNews
Vendemmia: 2012
Uvaggio: Sangiovese, Cabernet Sauvignon
Bottiglie prodotte: 3.500
Prezzo allo scaffale: € 29,00 - 31,00
Proprietà: Massimo Ruggero
Enologo: Dino Dini

Gallura. Non basta dire Sardegna per raccontare la storia di questa cantina, bisogna specificare i luoghi e il contesto, così fortemente identitario e caratterizzante. Siddura, dunque, si trova nel cuore della Gallura, nei pressi del villaggio medievale di Luogosanto. Terra da vino, da sempre. La Gallura è una specie di eden che mantiene, ancora oggi, la sua anima selvaggia e tutta la forza di una natura incontaminata. La macchia mediterranea padroneggia, puntellata da foreste di sughero e bacche di ogni sorta. Comandano i profumi, in Gallura. Ovvio che qui le uve abbiano gusti particolari. Le vigne poggiano su terreni misti di granito, sabbia e argilla, mentre sul piano climatico dominano le escursioni termiche e il vento. In questo conteso fiabesco la cantina è come un gioiello incastonato. Al centro della Tenuta, interrata e in linea col paesaggio (così da sfruttare la coibentazione naturale del terreno). Al suo interno i processi sono quanto meno invasivi possibile, in modo da salvaguardare e valorizzare lo straordinario patrimonio viticolo, capace di traghettare tutti i sapori del terroir di appartenenza. Privilegiando fermentazioni spontanee e sperimentando molteplici vasi vinari: dalle botti di cemento a quelle di legno, passando per le anfore. Trasformare salvaguardando la natura. Non camuffare o modificare il genius loci. Dici Gallura e pensi al Vermentino. Ovvio. Qui l’uva a bacca bianca più rappresentativa della regione assume caratteri del tutto particolari. Eppure questa terra è capace di sorprendere su molti fronti, a volte inconsueti. Il Tiros, per dire, è un rosso che sposta sulla sperimentazione e la ricerca l’asse aziendale. L’idea che, come dicono da Siddura, “anche in Sardegna si possono fare vini dal gusto affascinante e suadente, giustamente affinati in rovere, senza che quest’ultimo prenda però mai il sopravvento. Ecco dunque un taglio di Sangiovese e Cabernet Sauvignon, di lungo affinamento e capacità evolutiva. Vino di carattere e complessità, capace di unire il sorso alla tempra mediterranea e le sensazioni tostate a quelle varietali. Frutta rossa e nera, dunque, fiori, ma anche richiami tostati che spaziano dal tabacco alle spezie. Potenza, certo, e grande lunghezza.

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