
“Stiamo lavorando per semplificare, incontrando le organizzazioni di categoria, ma i controlli sui fondi servono. I dazi Usa sono un rischio, ma fa più danno screditare continuamente il vino come alcuni continuano a fare, demonizzando il consumo, e non l’abuso, che ovviamente va combattuto. Dobbiamo capire che certi valori, come quello del made in Italy, come quello della qualità, non hanno “destra o sinistra”, ma sono trasversali, e dobbiamo lavorare insieme per difenderli”.
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