Della trattoria Trippa a Milano si dice innanzitutto che è difficile mangiarci. Il motivo è la prenotazione. Il locale è ormai da anni sempre pieno e la corsa ai posti inizia ogni primo del mese alle 12. Insomma, il largo anticipo è un must. Una volta seduti però la felicità è tanta. L’ambiente è caldo, informale, con un tocco retrò, esattamente come i piatti che arrivano in tavola: comprensibili e saporiti. Ma i banali perché la ricerca e la trasformazione delle materie prime che lo chef Diego Rossi e il suo team fanno è davvero da ristorante di altissimo livello. Molto quinto quarto, tante ricette di una tradizione dimenticata, rivisitazioni mai cervellotiche, diverse proposte vegetariane, ragionamenti stagionali (quindi il menu varia spesso). Manco a dirlo, la trippa è il piatto simbolo della trattoria. Poi ci sono i fuori menu che seguono l’umore del cuoco. La carta dei vini ha una chiara impronta “naturalista”, ma fatta con testa. Convivialità e benessere sono le cifre che hanno fatto di Trippa un classico della ristorazione milanese.
(Francesca Ciancio)
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025