L’Etna è territorio complicato ed affascinante, con i suoi antichi vigneti ad alberello che dalle pendici del vulcano scendono al mare, ma è riuscito ad imporsi proprio per questo e per l’originalità della sua produzione, capace di ritrovarsi anche nel bicchiere. Poco meno di 1.300 ettari vitati che ricadono nella denominazione e con il valore ad ettaro cresciuto di oltre il 57% in 15 anni (secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly), posizionandosi oggi tra i 125.000 e i 150.000 euro. Ma non solo. I vini del vulcano sono vini di successo secondo i numeri dell’Osservatorio del Consorzio di tutela Etna Doc, con gli imbottigliamenti a denominazione, cresciuti nella prima metà del 2023 del 6,2% (sullo stesso periodo 2022), per 3,5 milioni di bottiglie, pari a 26.343 ettolitri. Dati che mettono in evidenza una positiva tenuta della produzione, a dimostrazione dell’appeal sempre vivace di questa denominazione e dei suoi vini verso i consumatori non solo nazionali. E se anche il primo semestre 2022 era stato molto positivo, l’ulteriore crescita dell’imbottigliato nel primo semestre 2023, conferma uno “stato di grazia” della denominazione. A performare meglio il fronte bianchista con l’Etna Bianco (+19%) e l’Etna Bianco Superiore (+120%), tipologia quest’ultima riservata esclusivamente ai vini prodotti con uve coltivate nel Comune di Milo, sul versante est del vulcano. La tipologia più imbottigliata della denominazione resta comunque l’Etna Rosso, con poco più 1,3 milioni di bottiglie, ma cresce anche l’Etna Rosso Riserva, con gli spumanti che, nella prima metà dell’anno, fanno segnare un +60%.
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