“Per la nostra generazione l’emergenza Coronavirus è una rivoluzione profonda, che cambia atteggiamenti e propensione al consumo. A partire dal cibo: sprechiamo meno e riscopriamo i prodotti meno nobili e le ricette della tradizione. Quando tutto tornerà come prima, anche il mondo della ristorazione dovrà ripensarsi e prendere atto del cambiamento. Credo, ma spero di sbagliarmi, che i modelli di business più dispendiosi avranno difficoltà maggiori a ripartire”.
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