“C’è grande euforia intorno alle bollicine, ed i prezzi di alcuni prodotti d’Oltralpe hanno portato a delle riflessioni, da parte dei buyer, pronti ad aprire le porte ad altre produzioni, offrendo grandi opportunità per il Franciacorta, che, nel 2023, almeno per ora, non vede flessioni nei consumi ma incrementi di valore. Il vino italiano ha ancora tantissime opportunità, ma deve fare delle scelte precise: ogni territorio deve trovare una sua identità. Ca’ del Bosco, invece, ha scelto di non crescere, dimensionalmente, più di così: 300 ettari vitati è il nostro limite fisiologico”.
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