
La visione di Massimo Romani, ad Argea, prima realtà privata del vino italiano per fatturato. “Con il mercato che si restringe lavoriamo sul valore, come del resto l’Italia del vino sta facendo da anni. L’effetto dei dazi lo capiremo più avanti, soprattutto sul potere di acquisto degli americani, ma non solo. I dati delle esportazioni in crescita sono dovuti ad una “mini-corsa” alle scorte di inizio anno, ma le vendite sul mercato Usa ad oggi non tengono il passo. Investimenti ulteriori? Non è un mistero che guardiamo alla Toscana, che vale un decimo dell’export di vino italiano”.
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