“Rileggere l’Artusi non fa mai male, per riscoprire le ricette, i riti ed i tempi di una volta. La cantina sa offrire delle sorprese inaspettate, come un vecchio Tocai friulano o un Chianti dimenticato, e poi può essere il momento per ringiovanire la cantina ed aiutare i nostri produttori in difficoltà. Finita la crisi, ci vorrà lo sforzo dell’Europa e la difesa delle nostre denominazioni, anche scegliendo l’Italia per le vacanze, per far ripartire l’economia del wine & food”.
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