Paolo Cuccia: “l’intuizione fu di capire il cambiamento e l’opportunità, come facemmo 10 anni prima con la guida dei vini. Il rischio di sovraesposizione secondo me non c’è, ma ci sono tante cose ancora da fare per far crescere il made in Italy, in Italia e nel mondo”. Il vino, però, è il grande assente dal successo dell’enogastronomia in tv. “È più difficile da raccontare, tanti territori, tante, troppe denominazioni. Ma gli spazi di crescita ci sono”.
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