A WineNews Stefano Chiarlo, presidente dell’associazione Produttori del Nizza: “la denominazione sta bene, è uscita da questo anno e mezzo di crisi con la consapevolezza di una sempre maggiore popolarità tra i wine lovers, anche grazie al lavoro dei produttori che hanno scommesso e investito, anche arrivando da altri settori economici, sul territorio. Le scelte che faremo da qui a breve saranno fondamentali, a partire dalle Mga: l’asticella è alta nel sistema Nizza, ma senza essere ingessati. Nel vino piemontese, come raccontano anche Alta Langa e Gattinara, c’è ancora spazio per crescere qualitativamente. Il Nizza rappresenta la terza gamba delle denominazioni dei grandi rossi da invecchiamento, con Barolo e Barbaresco”.
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