“Il vino ha una dimensione importante nella letteratura perché richiama la convivialità, e il convivio ci spinge a raccontare e raccontarsi. E questo è il presupposto alla scrittura per gli altri, e quindi alla letteratura. Nessuno scrive solo per se stesso, e questo vale anche per il vino: non c’è nessuno, in realtà, che fa un buon vino solo per se stesso, lo fa perché in qualche modo vuole aprire la sua cantina e la sua tavola agli altri. E poi, la letteratura difficilmente prescinde dai luoghi, così come il vino, sapere che si trasmette dalla terra e da una generazione all’altra”.
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