“In agenda c’è prima di tutto il cambiamento climatico, mentre a livello viticolo dobbiamo puntare a fare vini di grande qualità, partendo dai territori storici della viticoltura, con una revisione di alcune pratiche, in vigna ed in cantina, in modo da rispondere all’esigenza di un’enologia che sappia essere leggera, anche nella costruzione delle cantine. Poi, c’è l’impegno sulle normative e tutto ciò che riguarda il commercio internazionale, che l’Oiv vuole favorire, nel rispetto delle peculiarità e della storia di ciascun Paese”.
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