“Ci sono cose che non sono cambiate: il nostro è un mercato aperto, e i cittadini britannici amano i prodotti italiani, a partire proprio dal vino. E allo stesso modo non cambieranno gli scambi tra di noi. Non ci sono dazi, ma come ogni mercato terzo ci sarà un processo doganale da svolgere, pianificato con la Ue, che non avrà troppa burocrazia. L’altro cambiamento importante riguarda l’etichettatura: da ottobre sarà necessario includere un indirizzo britannico, ogni azienda deve avere una partnership commerciale con il Regno Unito”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024